La decisione del Governo sulla carne preoccupa moltissimi cittadini perché le conseguenze saranno più pesanti del previsto.
Il consumo globale di carne è in crescita e questo incide profondamente non solo sulle scelte alimentari ma sui consumi, in particolare di acqua, e sull’impatto negativo che viene determinato sull’ambiente e sulla salute umana, soprattutto per il gas serra che viene rilasciato nell’aria.
L’aumento deriva sia dalla crescita della popolazione ma anche relativamente al reddito, in alcune nazioni il fenomeno è così in aumento da essere preoccupante, soprattutto per le ripercussioni che questo può avere per la salute umana. Per tale motivo sono state prese decisioni per risolvere il problema.
Stop alla carne: la decisione del governo
Il governo ha scelto di proibire la commercializzazione in Italia di alimenti derivanti da produzione sintetica quindi quelli che vengono prodotti in laboratorio come la carne e gli altri cibi sintetici. Una decisione che avrà sicuramente ripercussioni.
La carne sintetica è chiamata Clean Meat ovvero viene ottenuta dalle cellule staminali che sono ottenute direttamente dall’animale e poi lavorate in laboratorio. Questo vuol dire che gli animali non vengono macellati e che in teoria non c’è bisogno nemmeno di dare seguito ad allevamenti intesivi che portano non solo ad una crescita importante dei consumi e dei gas nocivi.
La carne sintetica si ottiene con un processo di lavorazione cellulare che viene fatto esclusivamente in laboratorio. Le cellule sono alimentate, all’interno del bioreattore si favoriscono le condizioni per la proliferazione e queste si sviluppano in modo esponenziale. In questo modo, in poche settimane, si ottengono da una cellulare tantissimi chili di carne.
Via libera alla commercializzazione: conseguenze
Negli Stati Uniti a novembre c’è stato il via libera ufficiale per la commercializzazione di pollo da laboratorio, la sperimentazione è stata avviata anche per pesce e latte. Questi prodotti artificiali sono molto ben visti a livello globale, guadagnando forti investimenti da Bill Gates, Jeff Bezos e Al Gore. L’obiettivo infatti è la sostenibilità perché il lavoro dietro la produzione non richiede l’uccisione di tantissimi animali, quindi di una catena produttiva che cresce sempre di più per coprire le necessità di tutto il pianeta e soprattutto che porta alla produzione di gas in misura sempre maggiore, tra le principali fonti di inquinamento.
Il cibo basato sulle cellule è sostenibile e favorevole anche per quanti non vogliono mangiare carne animale perché di fatto non c’è così nessuna uccisione. Con questa carne si abbatte il consumo di acqua e anche l’Organizzazione internazionale protezione animali pensa che sia una soluzione determinante per risolvere i problemi del benessere animale. Il governo italiano però ha messo un veto, sostenendo che il “cibo in provetta” è una strategia delle multinazionali di colpire gli alimenti naturali che sono fondati su qualità e tradizione.
In realtà ci sono differenze tra la carne sintetica e la carne vegetale, quella sintetica parte dalle cellule animali quindi è comunque carne, la carne vegetale è chiamata così ma in realtà è un mix di ingredienti che riproduce la carne ma è in realtà altro. In Italia si consuma un buon quantitativo di carne ma in realtà il problema è a livello globale quindi non localizzato solo in Italia.
Il vero problema è che per coprire il fabbisogno di carne per tutti non bastano i semplici allevamenti, per questo sono sempre più sviluppati quelli intensivi dove non solo le condizioni di crescita degli animali sono fatiscenti, ma vengono utilizzati farmaci che poi finiscono nella carne che viene consumata dagli utenti finali, qualcosa che è molto lontano dal concetto di “alimento naturale”.