Oggi si parla con particolare attenzione di probiotici, intestino irritabile e necessità di assumere degli alimenti specifici che possano aiutare il transito intestinale.
Il concetto di probiotico è stato usato per la prima volta nel 1908 quando gli studiosi hanno determinato che i contadini bulgari vivevano a lungo grazie al latte fermentato, il termine ufficiale è arrivato solo sessant’anni dopo, portando alla classificazione di quelle sostanze che vengono impiegate dall’organismo per stimolare la crescita di alcuni elementi.
Sostanzialmente quindi i probiotici sono batteri che hanno delle caratteristiche del tutto simili a quelli che si trovano già naturalmente nell’organismo e che quindi permettono all’intestino di migliorare la sua funzionalità.
Probiotici: perché sono così utili per la salute
I fermenti lattici sono i maggiori portatori di probiotici, aiutano la fermentazione degli zuccheri che servono per l’acido lattico. Coloro che soffrono di colon irritabile o di problemi correlati sicuramente con questi fermenti possono aiutare tutto il lavoro e quindi eliminare gonfiore, dolori, andando a riequilibrare la flora intestinale. I microrganismi però servono anche per il colesterolo, perché hanno un’azione diretta su questo e riducono anche i sintomi tipici di allergie alimentari.
Un buon probiotico deve essere già presente nell’intestino, avere un’azione digestiva, non dare reazioni immunitarie, deve riuscire a colonizzare. Tra questi spiccano ad esempio Lactobacilli e Eubacteria. Negli anni, grazie alle ricerche in materia, è stato possibile associare questi elementi a un miglioramento della salute. Il loro utilizzo ha portato risultati veramente straordinari anche per condizioni di tipo patologico.
Dove si trovano i probiotici
I probiotici si trovano nei cibi fermentati, ma si possono acquistare anche sotto forma di integratori o nel banco frigo. I fermenti lattici si possono trovare anche in natura, nello yogurt, nei formaggi cremosi, nel latte fermentato e anche in alcuni alimenti come crauti, tempeh, tè kombucha. Quello che cambia solitamente è la composizione ma anche la tipologia di batteri, per questo è fondamentale leggere le specifiche.
Le varietà non vanno confuse però con i prebiotici che invece sono un nutrimento per i batteri, sostanze che il corpo non riesce a digerire e quindi che possono causare qualche problema intestinale. Questi si trovano ad esempio in alcuni tipi di frutta e verdura oppure in semi e legumi. Per chi soffre di flora intestinale alterata può comunque chiedere al medico quale tipo di prodotto sia utile integrare per ripristinare il funzionamento. Condurre una dieta sana e bilanciata, senza eccessi e comunque integrando sempre frutta e verdura, aiuta l’intestino ad essere funzionale e regolare.