Non ci aveva pensato mai nessuno. O, più semplicemente, la società non aveva ancora richiesto nulla di simile. Poi nel 1953, esattamente 70 anni, ecco l’idea vincente: si festeggia il compleanno di un prodotto che ha cambiato la vita di chiunque
Sono moltissimi i compleanni che si festeggiano ogni anno in ambito di “invenzioni”, e nella storia del mondo ce ne sono molte che hanno segnato i tempi e la società.
Lo spuntino preconfezionato ha segnato una vera svolta culturale per l’essere umano e soprattutto per il mondo infantile. La Motta, azienda specializzata in panettoni, aveva avuto l’idea di produrre un panettone in formato mini, noto appunto col nome di Mottino (termine col quale, ancora oggi, in alcune zone d’Italia si indica per antonomasia la merendina). Nel 1953 quel prodotto fu trasformato nel Buondì, la prima vera merendina della storia.
Quest’anno quindi va celebrato il compleanno (sono 70 anni!) di un’idea geniale tutta italiana che ha di fatto cambiato le abitudini alimentari di milioni di persone. Oggi esiste una vera e propria industria delle merendine e, secondo le ultime stime, almeno l’83% degli italiani consuma abitualmente questi prodotti. E tutto ciò si deve a chi ebbe l’intuizione di commercializzare il Buondì.
Il settore, in crescita costante, che vale oggi 1,3 miliardi di euro. Ogni anno vengono lanciate in media dieci nuove merendine. Che numeri! Va perciò sottolineato che la merendina è un alimento al 100% made in Italy, diffusissimo nel nostro Paese e che piano piano si sta affacciando anche nel resto del mondo. I nutrizionisti e i dietologi non saranno assai felici di questo successo, ma che mondo sarebbe senza snack dolci e merendine confezionate?
Il Buondì fu inventato nel 1953 da Angelo Motta. L’idea era quella di creare una brioche sulla base di un dolciume tradizionale veneziano che potesse essere imbustato e distribuito nei supermercati e nei bar di tutta Italia. Il prodotto divenne in breve tempo popolarissimo, e ancora oggi è in produzione.
La ricetta è sempre la stessa da 70 anni: farina di frumento, zucchero, lievito naturale, oli vegetali, tuorlo d’uovo, un po’ di granella di zucchero, pasta di nocciole, latte, albume d’uovo e un pochino di sale. E poi, ovviamente, aromi ed emulsionanti.
Il mercato oggi tende a dare più attenzione alle nuove esigenze nutrizionali. Perciò le merendine sono diventate tutte più piccole e hanno subito una notevole riduzione di calorie, zuccheri e grassi saturi. Dal punto di vista delle tipologie più vendute, vanno forte le merendine del tipo trancini (che rappresentano il 32% del mercato). Poi ci sono i croissant (27%). Al terzo posto stanno i plumcake (9,6%).
Piacciono a tutti, o quasi. E continueranno ad avere successo. Più che giusto, quindi, celebrare i 70 anni delle merendine, prodotti che hanno saputo conquistare il palato e il cuore di diverse generazioni di italiani.