Gli ultimi incredibili aggiornamenti sull’arrivo di robot capaci di occuparsi delle pulizie domestiche: cosa si prevede al riguardo.
Non dover più sbrigare le faccende domestiche, sempre con i minuti contati e con quella sensazione di non fare mai abbastanza? Un sogno per moltissime! O anche moltissimi, ovvio. Da tempo si parla dell’arrivo di robot in grado di sostituirsi agli umani anche in questo compito così ‘ingrato’ e la notizia, seppur indubbiamente d’impatto, non può non generare in parte un certo entusiasmo.
A chi non piacerebbe poter affidare la gestione dei lavori di casa a qualcun altro, sia pure un’intelligenza artificiale? Ma davvero l’ipotesi di una completa presa in carico delle pulizie delle nostre abitazioni da parte di macchine antropomorfe è da considerarsi realistica? Per quanto la tecnologia abbia fatto passi da gigante e la stragrande maggioranza delle attività umane siano ormai state soppiantate da computer e marchingegni di ogni specie, possiamo veramente aspettarci che a passare l’aspirapolvere e a lavare i vetri siano questi androidi che sembrano provenire da un altro pianeta? Ecco cosa riferisce Vanity Fair a tal proposito.
Robot casalinghi in arrivo? Cosa aspettarsi nei prossimi anni
La famosa rivista riporta i risultati di una ricerca pubblicata su Plos One: secondo 65 studiosi britannici e giapponesi, tra una decina d’anni i robot potranno svolgere il 39% delle faccende di casa al posto delle persone. Un bel risparmio di tempo e di fatica, quindi, che alleggerirebbe di molto le giornate di tantissime donne in particolare.
C’è però ‘una voce fuori dal coro’ sul tema e appartiene alla sociologa e studiosa di intelligenza artificiale dell’Università di Oxford Ekaterina Hertog. Quest’ultima, pone l’accento su vantaggi e svantaggi di questa possibilità: pur riconoscendo i lati positivi dei robot in versione ‘colf’, la Hertog ricorda che un ingresso del genere nelle case porterebbe ad una ulteriore diminuzione della privacy.
L’esperta crede quindi che difficilmente uno scenario del genere potrà concretizzarsi, così come avvenuto per altre ipotesi piuttosto sconvolgenti come quella delle auto senza conducente. “Le case sono imprevedibili come le strade”, dice la Hertog deludendo sicuramente le aspettative di molte/i.
D’altro canto, non si può non riconoscere che un’invasione di automi anche in una sfera così intima e privata come la propria abitazione potrebbe avere dei risvolti abbastanza inquietanti: in un mondo dove già quasi tutto è computerizzato, anche un ‘intruso’ che gira per le stanze con scope e stracci forse sarebbe un po’ troppo.