Il nostro corpo contiene migliaia di miliardi di microrganismi, che superano nel numero le cellule umane: ecco la “mappa”.
Pensate a una distesa sterminata di batteri, funghi, virus, microrganismi che si muovono, si sovrappongono, si riproducono e fanno tutto quel che fa una creatura vivente. Bene: il nostro corpo ne è pieno, dentro e fuori. Si chiama microbioma e un’équipe di scienziati lo ha appena mappato per la prima volta.
La notizia è così importante che una rivista prestigiosa come Nature gli ha dedicato la copertina. La “mappa” del microbioma costituisce infatti un preziosissimo strumento al servizio della prevenzione e di cure future, capace di offrire un contributo decisivo al benessere e alla salute generale. Il corpo umano contiene migliaia di miliardi di microrganismi, che superano nel numero le cellule umane: un universo tutto da scoprire.
Uno “zoo” di microrganismi nel corpo umano
Sono oltre 10mila le diverse specie di batteri, virus e funghi, microrganismi con i quali conviviamo h24: tanto per rendere l’idea, costituiscono circa il 3% del peso totale del corpo umano. Grazie al Progetto internazionale Microbioma Umano (Hmp), e dopo cinque anni di studi, è pronta la prima mappatura completa di questi nostri compagni di viaggio.
Il lavoro degli scienziati è descritto in due studi coordinati da Barbara Methè del Craig Venter Institute e Curtis Huttenhower dell’università di Harvard negli Stati Uniti, più altri 14 lavori pubblicati sulle riviste PLos One, PLoS Genetics e PLos Computational Biology. Il tutto rappresenta la prima base per studiare le caratteristiche e il comportamento dei tantissimi microrganismi ospitati dall’organismo umano e il modo in cui possono influenzare la nostra salute.
Per analizzare il Dna del microbioma umano i ricercatori hanno raccolto microrganismi da 242 individui adulti in buona salute, precisamente da 18 aree del corpo, fra cui apparato respiratorio, pelle, bocca e vagina. In tal modo hanno potuto calcolare che il microscopico “zoo” che vive nell’uomo comprende 10.000 specie diverse, mentre in precedenza era stato isolato solo un centinaio di specie di batteri.
La composizione di queste comunità di microrganismi è straordinariamente varia e vasta, e si differenzia non solo da persona a persona, ma anche da sito a sito su una singola persona. Le differenze etniche e di razza sono un ulteriore fattore di differenziazione, anche se nel complesso i batteri eseguono analoghe mansioni metaboliche. Soprattutto, queste comunità svolgono un ruolo cruciale per la sopravvivenza e per la salute dell’essere umano.
Se, per intenderci, nell’uomo sono presenti 22.000 geni coinvolti nelle attività metaboliche, il microbioma vi contribuisce con circa 8 milioni di geni, ben 360 volte in più. “Così come il sequenziamento del genoma umano ci aiuta a capire come i geni di una persona la mettono a rischio o la proteggono – conclude Huttenhower -, conoscere i geni del microbioma ci può fornire informazioni sui benefici per la salute o i rischi“.