Sono settimane che si sta parlando di un giorno di lavoro in meno, ovvero della settimana lavorativa di quattro giorni, invece che cinque. Un’opportunità che potrebbe arrivare presto anche in Italia: ecco perché.
Si sta parlando della giornata lavorativa ridotta dopo uno studio attento e meticoloso realizzato da 61 aziende nel Regno Unito e che ha visto al centro quasi tremila lavoratori, nel dettaglio sono stati coinvolti la bellezza di 2900 dipendenti. Le società hanno testato questa novità per sei mesi, scoprendo dei risultati sorprendenti, tanto che hanno invogliato già numerose aziende ad adottare questo approccio.
La maggior parte dei lavoratori svolge l’attività professionale cinque giorni su sette, altri invece arrivano anche a lavorare il sabato o la domenica a seconda della turnazione. Tuttavia, non è una novità che si sta pensando all’introduzione di un giorno di lavoro in meno. Un’idea che sta prendendo piede sempre di più, soprattutto dopo la ricerca britannica.
Quello nel Regno Unito è lo studio più ampio di tutti su tale argomento, confermando l’ipotesi avanzata nelle ricerche fatte in precedenza, ovvero che riducendo la settimana lavorativa è un grande vantaggio per tutti. Proprio per questo motivo potrebbe essere inserito presto anche in Italia.
Un giorno di lavoro in meno, un vantaggio per tutti: ecco perché
In un’intervista realizzata dal Corriere della sera a Federico Bianchi e Rosario Carnovale di Smartworking srl, la giornalista Valentina Iorio ha centrato il tema dei benefici della settimana corta. A partire dalle ricerche fatte dallo studio britannico, sono emersi tantissimi vantaggi nel portare la settimana a 4 giorni lavorativi invece che cinque.
Si è posto l’accento su una maggiore attrattività all’attività lavorativa e una innovazione organizzativa all’interno della società. Tra i benefici della settimana corta c’è anche a un’apertura e un’attrazione nei confronti della Gen Z, dato che le nuove generazioni sono invogliati da un’attività che offre loro una maggiore flessibilità.
Da non sottovalutare nemmeno un maggiore senso di appartenenza all’azienda in cui si lavoro, dove i dipendenti si sentirebbero in qualche modo proprietari della società che contrinuiscono a far crescere. Ed infine una maggiore produttività per le aziende. Lo studio, infatti, ha sottolineato come la diminuzione delle ore lavorative non ha ridotto per nulla la produttività, anzi.
A beneficiare dei vantaggi della settimana corta non sono solamente i dipendenti che lavorano meno ore, ma anche le aziende stesse. Più tempo ci si dedica alla propria vita privata e maggiore è l’efficienza sul lavoro.