Il cervello umano è continuamente bombardato di informazioni e non può memorizzarle tutte: come avviene la “cernita” dei ricordi?
Mettiamoci per un istante nei panni del nostro cervello: centinaia di informazioni, stimoli, emozioni, suggestioni al minuto, a tutte le ore del giorno (e spesso della notte), sette giorni su sette. Come fa a non esplodere? La riposta ce la dà la psicologia: il cervello umano sceglie cosa ricordare.
Più nel dettaglio, il nostro cervello è dotato di un circuito che prepara i ricordi a lungo termine, selezionando quelli che vale la pena di trattenere e quelli a cui può rinunciare. Studiando il comportamento di topi intenti a orientarsi in un labirinto in realtà virtuale, un’équipe di ricercatori ha indagato come avviene la cernita delle esperienze più salienti e la loro memorizzazione.
In uno studio pubblicato sulla rivista Cell si dimostra come la parte anteriore del talamo sia incaricata di analizzare le tracce mnemoniche e consolidare quelle più importanti. Gli scienziati della Rockefeller University (New York) sono giunti a tale conclusione dopo aver monitorato per settimane un gruppo di topi impegnati in un videogame.
Gli animali sono stati proiettati in un labirinto virtuale mentre correvano su una pallina rotante, fino a una stanza con tre diverse ricompense, accessibili anche nel mondo reale: un beccuccio da cui attingere acqua zuccherata a volontà; lo stesso beccuccio provvisto solo di poche gocce d’acqua dolce, un poco piacevole sbuffo d’aria.
Lungo il percorso, i topi hanno ricevuto segnali uditivi, olfattivi o visivi in grado di anticipare il tipo di ricompensa finale. La loro capacità di memoria ha influenzato la velocità con cui accorrevano alla ricompensa: non a caso correvano spediti verso l’acqua zuccherata ed esitanti verso lo sbuffo d’aria.
I ricercatori hanno poi verificato che la stimolazione del talamo anteriore aiuta le cavie a cristallizzare i ricordi, formando tracce a lungo termine, mentre non impatta sulla memoria a breve termine. L’inibizione dell’ippocampo ha reso invece difficile la formazione di qualunque tipo di ricordo.
Morale: alcuni ricordi sono più importanti di altri, anche se non è ancora del tutto chiaro come avvenga la fase di selezione e stabilizzazione degli stessi, e se si modifichi nel corso della vita di un essere umano. Probabilmente sostanze come l’adrenalina o la dopamina aiutano il talamo a fare la cernita. La ricerca scientifica va avanti.