Non siete convinti che la vostra banca sia sicura? Tenete a mente questi 5 elementi allora: vi saranno d’aiuto in tal caso.
Le banche che scegliamo solitamente sono sicure, altrimenti non avremmo motivo di fidarci senza una ragione specifica. Ebbene, non tutto è oro quello che luccica: dobbiamo imparare a distinguerle. Ce ne sono alcune – leggete bene – che forse non rispettano più di tanto delle specifiche regole imposte, ragione per cui pensiamo che sia altamente importante seguire alcune nozioni base con cui riconoscere le banche affidabili da quelle irresponsabili.
E quali sarebbero queste fantomatiche regole sacre? Tanto per cominciare dovreste valutare i Total Asset, che altro non sono che gli utenti attivi in generale, dunque le persone che fanno uso di quella banca. Maggiori sono i clienti che sono iscritti, e più grande sarà la stabilità dell’istituto bancario che ha deciso di prendere piede nella città d’appartenenza. Semplice e concisa come idea, ecco perché è un sempreverde.
Banca sicura, ecco come riconoscerla: 5 segnali da non trascurare
In secondo luogo fate attenzione al Cet Ratio I, che come ha voluto informarci la BCE – acronimo di Banca Centrale Europea -, l’indice in questione deve essere superiore all’8%. In caso fosse come abbiamo appena detto, i clienti potranno stare tranquilli dal momento che la banca non fallirà mai e poi mai con un rapporto così alto tra capitale e attività, ragione per cui siamo più che tranquilli. Quali altre direttive bisogna seguire?
Continuiamo parlando del Total Capital Ratio, meglio conosciuto come TCR, grazie al quale è possibile capire se la banca sia in grado di restituire il denaro ai propri clienti senza alcun problema. La soglia minima è il 10%, dunque è facile intuire che nessun istituto bancario – per poter essere affidabile almeno – debba essere al di sotto di questa soglia. Nella maggior parte dei casi quella percentuale viene superata di tanto, quindi non c’è da preoccuparsene in sostanza.
Poi troviamo il Liquid Coverage Ratio, ossia l’indice di liquidità della banca con una soglia minima del 100%, e il Net Stable Funding Ratio, cioè il rapporto tra l’ammontare disponibile di finanziamenti stabili e quello richiesto dai finanziamenti fedeli su un tempo di un anno intero. Tenendo a mente tutte queste regole non ci sarà il rischio di incombere in una banca poco sicura o che non sarà in grado di soddisfare tutte le nostre richieste. Vi è mai capitato di pensarci sopra?