Mossa inaspettata del Governo sulla questione legata alle auto elettriche. Perché il Governo italiano sta frenando?
Da tempo la rivoluzione in fatto di trasporti è certamente rappresentata dall’arrivo delle auto elettriche. Se ne parla sempre di più, vediamo come stanno le cose nel nostro paese e perché secondo il Governo conviene aspettare.
Il voto degli ambasciatori in programma per 4 marzo 2023 sulla proposta di bloccare la vendita di auto a benzina e diesel dal 2035 è stato rimandato. Decisivi i no di Germania, unita quella di Polonia e Italia e l’astensione della Bulgaria. Ancora non è chiaro cosa succederà nel 2035.
La presidenza svedese del semestre UE ha dunque rinviato il dibattito e il voto previsti sullo stop alla vendita di veicoli con motori endotermici fra dodici anni. Il Governo guidato da Giorgia Meloni ha confermato il suo voto contrario, mentre la Germania ha espresso numerose riserve sulla proposta europea. Dall’Europa accusano la Meloni di remare contro l’obiettivo delle emissioni zero.
“Siamo certamente favorevoli all’elettrificazione dei veicoli leggeri“, ha detto il capo del Governo italiano a proposito della proposta europea per incentivare l’uso delle auto elettriche. “Non crediamo, tuttavia, che essa debba rappresentare, nella fase di transizione, l’unico percorso per raggiungere le emissioni zero”. E in un certo senso le riserve, almeno dal punto di vista economico e sociale, sono in parte giustificabili. La riduzione delle emissioni del 100% nel 2035 dovrebbe prevedere chiari incentivi per la sostituzione della vetture e per l’uso di carburanti rinnovabili che l’Europa non ha ancora programmato.
Per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050, l’UE vorrebbe infatti introdurre dei vincoli parecchio stringenti sull’uso delle vetture inquinanti a benzina e diesel. Tutto ciò per ridurre le emissioni delle automobili, considerando che il trasporto su strada rappresenta un quinto delle emissioni di CO2 nel Vecchio Continente. Ma la proposta in realtà non implicava la dismissione totale nel 2035 di auto a benzina e diesel. Lo stop totale all’uso e anche alla produzione di questi veicoli, nella proposta europea, andava intesa come graduale.
Il presidente Meloni blocca il voto UE sulle auto elettriche: cosa succederà?
A partire dal 2035, secondo la proposta UE, tutte le nuove auto in arrivo sul mercato dovrebbero essere a emissioni zero, e questo per garantire che entro il 2050 il settore dei trasporti possa diventare completamente green. Ciò implicherebbe l’entrata in vigore il divieto di vendita per le nuove auto a benzina e diesel che emettono CO2 ma solo fra più di venticinque anni.
Le attuali auto con motore a combustione potrebbero insomma comunque continuare a circolare anche dopo il 2035. Le nuove regole non avrebbero infatti imposto che entro il 2035 tutte le auto in circolazione dovessero essere a emissioni zero. Insomma, chi compra un’auto nuova a benzina nel 2034, secondo la proposta, avrebbe potuto continuare a guidarla finché sarebbe stata in grado di circolare.
Ma dato che la vita media di un’auto è di quindici anni, i tecnici dell’UE avevano appunto previsto un primo blocco all’acquisto di veicoli inquinanti per far sì che entro il 2050 tutte le auto diventino CO2 neutrali dal punto di vista climatico. Semplice no? Ecco perché il no del Governo italiano alla proposta per incentivare le auto elettriche ha fatto arrabbiare l’Europa.