Una delle specialità italiane. Ma da tempo qualcuno ha sollevato dei sospetti. Ecco cosa dice la scienza
E’ uno degli alimenti che rendono il nostro Paese famoso in tutto il mondo. Stiamo parlando, evidentemente, della pizza. Su questa specialità nostrana, però, da tempo si aggirano delle voci. Davvero fa male in maniera molto grave? Ecco cosa dice la scienza.
L’Italia è il Paese della buona alimentazione. E, tra le prelibatezze che propone, vi è sicuramente la pizza. Napoli, sicuramente, la patria della pizza margherita. Ogni anno, migliaia e migliaia di turisti si recano nel capoluogo campano. Non solo per ammirarne le bellezze: dal Lungomare Caracciolo a San Gregorio Armeno, passando per Piazza del Plebiscito e il Maschio Angioino. Ma anche per gustare la pizza napoletana. Quella vera.
Eppure, a fronte della pizza napoletana, spessa e soffice, c’è chi predilige la versione romana. Sottile e croccante. Ma, quale che sia il vostro gusto, non potete e non possiamo non amare la pizza. Peraltro, la sappiamo fare davvero bene solo in Italia. Provate a mangiarla altrove: dalla Germania agli Stati Uniti. Non avrà sicuramente lo stesso sapore.
Eppure, da tempo su questa specialità italiana aleggia un sospetto: la pizza fa male? Davvero è cancerogena? Se lo chiedono tutti. Ecco cosa dice la scienza sul punto.
La pizza è cancerogena?
Di questo e altri temi ha parlato il recente convegno “Pizza napoletana tra tradizione e innovazione”. L’incontro si è svolto presso l’Accademia dei Georgofili di Firenze. Tra le varie tematiche affrontate, in maniera accurata, competente e specifica, anche la possibile nocività della pizza napoletana.
Spesso, infatti, anche nella vulgata popolare, si considerava la parte definita “bruciacchiata” cancerogena. Quante volte ci è stato detto di non mangiare quella parte? Ma, adesso, la scienza sul punto è chiara: la pizza napoletana, nella parte più cotta e quindi sul bordo, è sicura, non è cancerogena e quindi non è nociva per la salute.
L’Università di Napoli e della Tuscia, con specifici studi, avrebbero infatti dimostrato che la quantità di acrilammide nel prodotto e nel bordo, ovvero la parte più esposta a temperatura alte, è bassa. La superficie della pizza che si brucia è inferiore al 3%. Questo anche per via del tempo di cottura della pizza nel forno a legna, molto basso, in genere sui 90 secondi. Quindi, non vi sono pericoli. E, allora, buona pizza a tutti!